31 agosto 2011

CC: Escursioni III


Per Istanbul abbiamo scelto un'escursione tra le più lunghe, d'altronde era IL motivo principale della scelta di questo viaggio.

I posti che abbiamo visitato sono me-ra-vi-glio-si. La Moschea Blu (Sultan Ahmet camii) coi suoi sei minareti e le favolose maioliche che rivestono l'interno, e lampadari enormi di ferro battuto sorretti dai mille fili che scendono direttamente dalla cupola; Hagia Sophia, prima basilica, poi moschea, ora museo, tutta oro, bianco, blu, coi mosaici miracolosi ed i marmi preziosi e le colonne di porfido, il palazzo Topkapi ed i tesori in esso contenuti! Il tutto completato da un pranzo tipico turco nel ristorante sotto il palazzo Topkapi!

Sultan Ahmet camii

La guida era una signora mite di mezza età con una eVVe moscissima, con capelli rosso scuro ed una grande propensione verso gli accessori fucsia - che se la Sirenetta mi ha confermato qualcosa, è che le rosse col rosa acceso sono un NONO. Questa escursione l'avevamo prenotata già prima di partire tramite l'agenzia, e non era confermata per gli anglofoni, quindi siamo finiti con gli italiani.

Bene, è stato un incubo. Mi sono vergognata dei nostri connazionali.
Maleducati, rumorosi, degni di tutte le etichette che ci affibbiano all'estero. Mai che arrivassero puntuali ai punti di ritrovo. Mai che ascoltassero quella povera donna. A fumare dove non si fuma, a far foto col flash dove non solo non si può usare il flash ma non si possono fare foto PER NIENTE.

La nostra sciuretta ha guadagnato almeno 143 capelli bianchi in più con questo gruppo.
Il top è stato raggiunto (o il fondo è stato raschiato, fate vobis) in due occasioni:

1) le escursioni in Turchia prevedevano da contratto una sosta di qualche minuto presso un esercizio commerciale locale - un outlet di prodotti di pelle, o uno di tappeti. Nessuno compra mai niente in questi outlet ma è un modo per promuovere la loro economia. Non ci vedo niente di male, ti offrono un bicchiere di thé alla mela, ti siedi qualche minuto in un posto con aria condizionata, ti mostrano cosa producono e ti dicono qualcosa sul come, e poi via per la tua strada.

Questa comitiva di italiani pur di non "perdere tempo" a vedere i tappeti ha maltrattato la guida finché non ha ceduto e ci ha portati direttamente al gran bazaar. Siamo stati l'unica comitiva che non ci è andata. E perchè poi? Per avere 15 minuti liberi in più. Nel gran bazaar, direte voi? NO, nel gran bazaar sono rimasti solo per qualche minuto. Per andare da Starbucks. Scusate, siete vergognosi. Starbucks!?! STARBUCKS?!?

2) acciocché tutti sentissero le spiegazioni fornite anche quando il gruppo si muoveva, all'arrivo in corriera la sciuretta ha consegnato delle radioline con auricolare, e lei parlava nel trasmettitore in modo che sentissimo tutti. Al termine dell'escursione, ha chiesto cortesemente che si salisse uno alla volta in corriera e che si restituisse la radiolina al conducente in modo che nessuna andasse persa. Che hanno fatto? Si sono tolti le radioline, le hanno raccolte a gruppetti di due, tre, quattro, cinque, e le hanno date in mano al conducente che così non faceva in tempo a controllare che coincidessero col numero di persone che lo superavano - perché non aspettavano che contasse né le radioline, né loro! Quindi ne mancavano due all'appello. Preoccupatissima, la sciuretta ci informa che per ogni radiolina smarrita la guida stessa deve sborsare 125 euro per ricomprarla, e chiede di ricontrollare. Un stronzo, perdonatemi il francesismo, se l'era tenuta al collo. Lo vedo, gli dico di restituirla, mi guarda come se mi volesse ammazzare (ma dimmi poi cosa te ne fai di una sola, e senza trasmittente?) e la restituisce.

Parte la pantomima del "oddio ne manca ancora una" - e questi invece di collaborare con una persona visibilmente preoccupata (lo stipendio medio di una guida è di 350 euro, ci aveva detto prima, fornendo informazioni generali sulla Turchia oggi, immaginatevi l'impatto di dover rimborsare una radiolina?), ed uno dietro di me comincia a dire "Quesssshta ci shta offendendo, ci vuole fare la cressshta" - come, ci vuole fare la cresta, cretino di un idiota di un deficiente, li deve sborsare LEI, non li RICEVE i 125 euro! Alla fine si è ricordata di averne messa una di scorta in borsa in caso a qualcuno si scaricasse la batteria durante l'escursione, ma almeno due volte sono stata a tanto così da mandare a quel paese lo sciocco maleducato dietro di me.


CC: Escursioni II


Escursioni II: Izmir > Efeso

Dunque, scendiamo dalla nave e zompiamo nel nostro bus. Andiamo con gli anglofoni così quel povero Cristo di mio marito capisce di cosa si sta parlando. Il bus è condiviso tra gli anglofoni ed i tedescofoni, dato che per nessuna delle due lingue avevano abbastanza iscritti per fare un bus pieno. La guida dei tedescofoni parla per prima. Ha un tedesco molto fluido quasi da madrelingua, e penso "beh certo, la comunità turca in Germania è molto grande, è facile che abbia vissuto in Germania" e mi fa ben sperare per la nostra guida.


Invece la nostra ha un accento turco fortissimo, alcune mancanze anche serie dal punto di vista grammaticale e lessicali, ma soprattutto... è un po' acido, perché la Turchia non è nella comunità europea, ma con un'attitude da sfottò:


"voi credete di averci fatto un disservizio rifiutandoci l'ingresso nella comunità europea ma guardate le vostre economie, cadono a pezzi, ed avete disoccupazione anche al 18%, mentre
la nostra economia va a gonfie vele e la disoccupazione è al 9%".

"parte delle rovine di Efeso sono a Londra ma noi non serbiamo rancore per questo perché ci fa pubblicità e la gente viene qui a vederle" (ma guardandolo in faccia e sentendo il tono
era difficile credere alla parte sul non serbare rancore)

"ah la vostra nave attracca a Izmir così voi vi fate un'ora di corriera per arrivare ad Efeso mentre le altre compagnie attraccano nel paese dove vivo io e fanno solo 20 minuti di bus, pensate quanto tempo avete sprecato".

°___°"

Per il resto era anche competente, ed ogni tanto faceva qualche battutina azzeccata, "una volta qui potevi avere 4 mogli, ma poi ci siamo resi conto che questo vuol dire anche avere 4 suocere, e nessuno può sopportare tanto, quindi abbiamo deciso per la monogamia, che una moglie ed una suocera son già più che sufficienti".

AH BEH!
Detto questo, Efeso è bellissima!

CC: Escursioni I

Introduzione:

Partiamo dal presupposto che quello che paghi per la crociera, lo paghi per stare una settimana in nave. Mangi come un maiale, hai a disposizione piscine (piccole ed insufficienti per la quantità di ospiti, devo dire) e sauna e idromassaggi (sempre STRAPIENI) e spettacoli e intrattenimento e piano bar e feste a tutte le ore e fotografi angoscianti che tentano di immortalare i tuoi momenti migliori che poi pagherai a peso d'oro se decidi di comprare la foto, e un sacco di altre meraviglie, ma tutto in nave. Che a quel punto tanto varrebbe restare attraccati in porto a Venezia, pensa quanta benzina si risparmierebbe.

E invece no, ogni giorno sei in un porto diverso e sei assalito dal dubbio: scendo o no?

I meccanismi a cui risponde la scelta delle escursioni e/o di andare per i fatti tuoi sono:

1) oh diamine che spreco se non scendo, quando ci ritorno!?

2) oh diamine x10 se scendo per li cazzi mia e non rientro entro l'All Aboard, la nave se ne va e mi molla là (che poi non è un modo di dire, lo fanno sul serio - non è una leggenda metropolitana: ti danno un numero di telefono da chiamare in caso resti a terra e ti procurano un hotel per la notte ed un mezzo di trasporto per il porto successivo, tutto regolarmente a TUO carico, d'altronde il mona che ha perso la nave sei te)

Abbiamo quindi deciso di non scendere per i primi due giorni, che tanto sia a Bari che in Grecia è facile andare, e di fare la tripletta Izmir/Smirne - Istambul - Dubrovnik. Le escursioni, lasciatevelo dì, costano una cifra: per tre escursioni per due persone, è venuto qualcosa come euro 410... Ora, se aggiungiamo questi 410 euro a quanto abbiamo già pagato per la crociera, viene fuori una bella cifretta. Nei post successivi, vedremo le escursioni nel dettaglio.

29 agosto 2011

CC: Cena I

Per chi non fosse pratico, se colazione e pranzo li fai dove ti pare, per la cena ti viene assegnato un tavolo che manterrai tutta la settimana, in modo da "fare amicizia" coi commensali.

Bene, la prima sera a cena eravamo in un tavolo rettangolare da sei.
Riporto il tableau ed una breve nota sui commensali a noi assegnati:


1) Mr Pimp era un tipo sui 45, camicia sbottonata con annesso crocifisso su petto villoso color "carlo conti" (R), che sproloquiava sul suo lavoro, masticando a bocca aperta, e soprattutto, ordinando di tutto dal menu e finendo niente. Se c'è una cosa che odio è chi spreca il cibo.

2) Ms Skank era l'accompagnatrice di mr Pimp, sui vent'anni, capelli cortissimi biondo platino, ovviamente gnocca, fortissimo accento russo, tatuaggio alla caviglia ed abiti di pizzo trasparente, che fingeva di ascoltare.

3) e 4) Le Zitellacide, poverine, da potenziale molestia sono passate a livello minaccia zero, con le loro sterili lamentele sugli uomini. E poi loro si erano sprecate a dire "grazie" quando, per esempio, gli passavamo il cestino del pane. Magari non volevano fare amicizia, ma un po' di educazione ce l'avevano. Anche quando ci hanno incrociati in nave dopo, hanno salutato.

Ovviamente essendo seduti uno davanti all'altro in un ristorante da 1600 persone, di cui l'80% italiani, il sottile brusio di sottofondo tipico di un ristorante era in realtà un boato da stadio, quindi abbiamo potuto conversare solo a gesti. E non siamo bravissimi con la lingua dei segni, ecco.

Peccato perché il pranzo invece è interessante, una roulette russa - una volta ci siamo trovati accanto un vecchino germanico che non sapendo l'italiano né l'inglese si esprimeva a gesti esilaranti, come quando si è pentito di non avere ordinato il dessert e faceva gesti tipo "MMMH che buono" *inserisci faccia da cagnolino bastonato qui* guardando i nostri tiramisù (ovviamente partiamo sempre con l'idea "oggi siamo virtuosi, pochi carboidrati e grassi, e niente dessert", e ricadiamo sistematicamente nel turbine del piattino di formaggi con mostarda di frutta piccante e frutta secca, dessert e piatto di frutta, che tanto tanto virtuosa non è, come combinazione).

Insomma ci siamo fatti cambiare di posto per la cena. Giuro, era impossibile fare altrimenti. Siamo andati dal maitre d' come due missili terra-aria, a chiedere se per caso poteva metterci con degli anglofoni, ed è stata la miglior idea della settimana. Ci siamo trovati con: una dolcissima coppietta di neosposi di Seattle, un'adorabile coppietta di New Orleans, ed una deliziosa coppia mista, lui ristoratore pugliese, lei gallese.

Favolosi. In un certo senso apprezzi si più la giornata e le escursioni se hai qualcuno con cui condividere ogni sera le tue esperienze del giorno. Spero che si resti anche in contatto.

Capriccio crocieristico


Eh dunque, siamo stati in crociera. E siamo sopravvissuti.


Nonostante una nave piena di italiani molestissimi - ma molestissimi di brutto eh, insopportabili.

These are their stories.

Avendo deciso di dividere questo post sempiterno in vari post più piccoli, questo sarà una specie di "indice".

Capitolo 1: cibarie

La cena II - lovely dinners

Capitolo 2: Escursioni

Escursioni IV - Dubrovnik

Capitolo 3: Vita di bordo

La cabina
Il crudele parrucchiere dal sesso incomprensibile
La piscina, l'idromassaggio, la sauna
Eccetera eccetera.

Stay tuned!

19 agosto 2011

Capriccio Fobico

Sono feriofobica.

Che sembra una cagata e son già pronta a sentire tutti gli GNE GNE GNE del "pensa io che non vado in ferie per niente" - ma stare a casa, tranquilla, era tutto quello che volevo. Sorvoliamo sul perché alla fine andrò in ferie (sono stata praticamente costretta), ma alla fine abbiamo prenotato una crociera.

Io non ho un gran feeling con le crociere, ammetterò. Ho provato due volte. La prima è finita più o meno così:



Incendio. Ci hanno rispediti a casa dopo due giorni di atroci sofferenze. No, cioè. Sul serio.

La seconda è finita prima di iniziare, l'ho annullata 46 giorni prima della partenza perché ho mollato lo stronzo con cui ci sarei dovuta andare. 46 giorni, me lo ricordo perché ero giusto a pelo per riavere tutti i soldi senza penali.

Oltretutto ho una paura forsennata delle eliche. Soprattutto quelle che vanno sott'acqua, ma anche le turbine delle centrali idroelettriche mi turbano assai. La nave da crociera ovviamente ha delle eliche enormi sotto. Durante il primo tentativo, ogni volta che si saliva e scendeva dalla nave avevo i sudori freddi e mi prendeva un attacco d'ansia, non riuscivo a non pensare alla misura dell'elica che stava là, in quell'acqua sporca e scura.

Whitaker Center
RMS Titanic's gigantic propellers are visible in this 1912 photograph
taken at the Harland & Wolff shipyard in Ireland, where the cruise ship was built.

(Cercare una foto per me è stata FATICA VERA, APPREZZATE!)

E nonostante tutto ci riprovo - ma è già iniziato col piede sbagliato.

Prima di prenotare la crociera ho chiesto conferma in agenzia su quali documenti servissero per mio marito che è australiano. "Il passaporto".

Quattro giorni prima viaggio, dopo che abbiamo fatto notare una leggera incongruenza (cittadinanza ITALIANA, lui?!):
Lei: "ah ma guarda che a lui servono i visti"
Io: "MA COME GLI SERVONO I VISTI, TI HO CHIESTO SE GLI BASTAVA IL PASSAPORTO E MI HAI DETTO DI SI"

Tre giorni prima del viaggio:
Io: Beh ma al massimo non lo fanno scendere al porto per cui non ha il visto?
Lei: Non lo fanno imbarcare proprio, a Venezia.

Parto domenica. Tenete d'occhio i telegiornali, se parlano di una nave distrutta da un ICEBERG nel MEDITERRANEO potrebbe essere la mia.

Potrebbe.

18 agosto 2011

Capriccio PeintIorLaif

Niente, oggi sproloquio su Paint your life. Che è un programma su Real time, un tempo riservato agli utenti SKY ma oggi in chiaro per tutti. A prescindere dal fatto che adoro questo promo, che mi fa tanto ridere:


vorrei sottolineare alcuni punti:

1) Sbabbarella ha evidenti problemi di daltonia ma lungi da noi discriminarla per questo;

2) Sbabbarella ha un'idea distorta del riuso e del riciclo. Lo stesso vale per il tizio che c'era alla fine delle puntate delle prime serie, tal Rush (o anche RASH, eruzione cutanea, quello che faceva venire a me ogni volta che lo vedevo e/o sentivo la musichina in loop a lui abbinata), che ora credo sia stato reintegrato nell'istituto da cui era fuggito;

3) Sbabbarella ha un'idea altrettanto distorta del costo degli oggetti. Sicuramente si rende conto che per "decorare" un mobiletto dell'Ikea da 10 euro con 10 ricambi (ovviamente nuovi) di mocio vileda, ognuno a... 6 euro? 8 euro? si finisce a spenderne 60-80 in teste di mocio? E che se ricopro un mobile intero di palline da ping pong, anche a comprare la valigetta "artengo" da decathlon che ne contiene 200, vieni a spendere 37 euro in palline, ma poi cosa mi suggerisce Sbabbarella? Di AMMACCARLE, se no non si attaccano bene.

4) Sbabbarella sceglie i florist in base a degli evidenti squilibri ormonali. Ha passato la fase "latinoamericana-divertente", la fase "nerdino della porta accanto" e la fase "omaccione nerboruto", chissà cosa ci riserva il futuro.

5) Anche gli/le ospiti di Sbabbarella a volte la odiano, ed è spesso un sentimento reciproco.

6) Sbabbarella usa e riusa concetti di altri designer senza mai nominarli. Esempio: lo sgabello coi palloncini (Natalie Kruch), ma ce ne sono tanti altri.

Assodato ciò, perché lo guardo ancora?

Perché mi fa tanto tanto ridere.


PS: NON sono morta eh, ho tre "post" iniziati e non finiti, sono giorni intensi ed incasinati, questi!

9 agosto 2011

Capriccio gnegnoso

Niente oggi mi gnegno - cioè mi lamento. In realtà ogni giorno mi gnegno di qualcosa, ma non sempre lo esplicito. La gnegna odierna riguarda facebook. Gente, non se ne può più.

1)della perniciosa pratica dell'update continuo. Vi rivelo un'informazione che dovreste già sapere ma evidentemente no - nessuno di noi sta scrivendo una vostra biografia. Non è necessario aggiornare lo status ogni 15 minuti. Sul serio. Similarmente, ci sono poche cose al mondo che siano meno interessanti degli update di foursquare. Gente, potreste essere a Timbuctù, e non me ne fregherebbe niente. Mi interessa ancora meno se siete al bar DA GIGI in fondo alla strada - è bellissimo che vogliate condividere con tutti ogni più piccola flatulenza che lascia il vostro corpo ma non vi stupite se vi rimuovo dal feed, e quindi mi perdo qualsiasi cosa interessante che potreste postare. È un rischio calcolato, comunque.

2) delle catene di status. Non sono di quelle che aggiungono chiunque su FB, anzi. E nonostante ciò ho 200-250 contatti, più o meno. Ogni giorno nella home spuntano come FUNGHI gli status tipo: "metti questo status per un'ora per ricordare *argomento a caso qui* - solo il *percentuale a caso qui* delle persone lo faranno!" (implied: se sei tra la massa che non lo condivide, sei brutto e cattivo ed hai la forfora ed il karma ti punirà e ti verranno i geloni e la diarrea financo le doppie punte). Scusatemi eh, ma se mettessi ogni volta nello status quei messaggi, che poi sono sempre gli stessi, calcolando che non è che lo cambi ogni 2 ore lo status, finisce che non ci metto più niente di mio, e questo succederebbe OGNI singolo giorno perché ogni volta è un contatto diverso a mettere questo status impositivo. Quindi, no, non li metto. Attaccatevi al tram! ;D

7 agosto 2011

Capriccio Goloso

Dunque, oggi era il compleanno di una mia amichella adorata. Ha una bimba di 2 mesi quindi noi "ziette" siamo andate da lei con un pensierino ed una torta.

Chi mi conosce sa che mi diletto con le torte. Chi non lo sapeva, ora lo sa. Decido di provare una ricetta da una dispensa di un corso di Cake Design con Sara Giustizieri che ho frequentato il mese scorso. La ricetta era per una teglia rotonda da 24. Io ne avevo due da 21 perché volevo fare una torta col ripieno di mousse a forma di cuore con le due teglie apposite della wilton:


Bene, ho fatto doppio impasto. Vai a capire cosa mi è passato per la testa, è stato l'inizio della fine! L'impasto è cresciuto come un blob assassino, è colato sul fondo del forno, foderandolo di un impasto dal sapore divino ma dall'aspetto simile alla merda. No, sul serio, non c'era un termine migliore. Merda proprio. La più deliziosa di sempre. Ma merda. Hahashgasahahahah!

Tragedia! Lacrime!

Il maritozzo che intanto era al supermercato mi chiama, e gli spiego tra i singhiozzi e le lacrime.. E lui gira i tacchi e va a cercare tutti gli ingredienti così posso rifarla. Passo un'ora con la testa ed un braccio infilati nel forno, tra i fumi tossici dello spray sgrassante all'aceto di mele. E ricomincio! Questa volta con uno stampo da 18 e gli avanzi li metto in stampini individuali, che il blob non riprenda possesso del mio forno, per l'amor di DIOOOO!

E quindi a mezzanotte finalmente è sfornata e fredda ed all'improvviso mi sovviene, mentre mi infilo il pigiamino... che... che... che... devo... fare... il ripieno! Inutile dire che non avevo scelto la ricetta semplice per la mousse di fragole con cui riempirla. No. Quella con la meringa italiana! Peso gli albumi e li metto nel KA e mentre li monto a neve, peso lo zucchero e l'acqua e metto su lo sciroppo. Prendo il termometro ed attendo, sperando che arrivi a 121°C al momento giusto, cioè quando gli albumi sono montati a neve, ma ovviamente non accade. Porco cazzo lo sciroppo di zucchero è più avanti. AAAAAAAAAA! Abbassa la fiamma! Cambia fornello! Lo spargifiamma! AAAAAAAAAAAA! Frulla le fragole! Monta la panna! Incorpora! Mescola! Ma non smontare!

Insomma alla fine la mousse mi tiene occupata fino alle 2 di notte passate. In pigiama. Struccata. Se i vicini mi vedevano dalla finestra (sì, quelli del quarto piano vedono dentro la mia cucina, e, delizia delle delizie, anche in cesso) chiamavano il centro igiene mentale, lo so.

La verso sul primo strato di torta nella tortiera, ci appoggio il secondo, ricopro di pellicola, butto in frigo e finalmente si va a letto! Vi risparmi l'incubo "glassatura al cioccolato su torta fredda da frigo con annesso effetto cemento a presa rapida" e vi presento il risultato:


Ogni tanto mi chiedo, chi me lo fa fà?!

5 agosto 2011

Capriccio Potteriano

Saprete di certo, o forse no, e forse non ve ne frega niente, ma insomma, qualcuno ve ne avrà parlato, o l'avrete sentito al telegiornale (ultimamente si perdono nei meandri di qualsiasi cazzata pur di non affrontare argomenti seri) che Mrs. Rowling ha in programma un qualche non meglio precisato progetto su, indovinate? Harry Potter (duh!).

Se non lo sapevate, ora lo sapete. E lo scoprite con colpevole ritardo! Il sito è in preiscrizione pre-beta, pre-tutto, al punto che quando ti registri non hai ancora bene capito per cosa, ed il sito ti dice "se vedem pì vecji".

Insomma la registrazione è vincolata ed è una rottura di palle. S'apre una finestra una volta al giorno, per tot minuti, e trovi un indovinello la cui risposta è sempre un numero, che devi moltiplicare per un altro numero che ti dicono loro ed aggiungerlo alla fine di un URL. E pensi, "sticazzi", ed anche se non è che sei tanto interessata, ormai è una guerra privata tra te ed il sito. Credi di aver finito con l'indovinello, ma invece no, devi trovare the Magic Quill e cliccarci sopra e solo così accedi alla registrazione.

Insomma ieri cerca, e ricerca, e ririricerca, 'sto Quill non mi veniva mica fuori.

Poi l'epifania.

"Amore, ma non è che mi hai messo un ADBLOCKER centralizzato a livello del router?"
"sì" "DISATTIVALOPRIMACHETISPACCHILATESTAEMENEMANGIILCONTENUTOOOOOOO"
Lo disattiva. Refresh del sito. Ecco la cacchio di quill!!!!!

*click*

E la schermata si aggiorna.
LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE.

Sfregio. Oltraggio. Fastidio.

Oggi. Seduta sul divano sorseggiando distillato di caffeina dalla tazza di Moomin (che già vi dà un'idea di che tipo di persona io sia) penso: "ohibò sarà ora di tornare al lavoro".

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

"Una sirena anti aerea? Porco cazzo che succede?"

Niente, era mio marito, che aveva preparato un'applicazione che lo avvertisse dell'apertura delle registrazioni su Pottermore. Anche una MAIL di notifica automatica m'è arrivata. Sento i suoi passi, arriva di corsa, col sesto libro di HP in mano, e sta lì a sfrantecarmi gli zebedei. "Più veloce! Più veloceee!"

Ecco, no, cioè, rendiamoci conto.

4 agosto 2011

Capriccio amletico

Quando apri un nuovo blog generico hai sempre il dubbio amletico, da dove comincio?

Mi presento? No, tanto chi è capitato qui da social network o profili personali o pinzillacchere varie già sa chi sono cosa faccio e che numero di scarpe porto (37, casomai qualcuno volesse regalarmi un paio di Manolo Blahnik), mentre chi capita qui per caso difficilmente vorrà sapere la storia della mia vita. Posso riassumere me stessa in due parole: "Cicciona Gioviale". Ora sfido chiunque a volerne sapere di più!

Allora che si fa? Ci si butta a bomba in un argomento a caso?
Aggiudicato - ma quale?!
Analizziamo le possibilità:

una ricetta - sì ma poi mi viene voglia di FARLA, e conseguentemente anche di mangiarne il risultato, e se continuo così la dietologa a settembre mi cospargerà di benzina per poi darmi fuoco in piazza sbraitando "ECCO COSA SUCCEDE A CHI NON SEGUE LA MIA DIETA HAHAHAHASHGHAHA!". Alternativamente mi farà guardare la Corazzata Potëmkin, per poi crocefiggermi in sala mensa. Che è una punizione molto ficcante.

le avventure linguistiche del mio diletto marito - se ne parlo anche qui, domani va dall'avvocato a chiedere il divorzio... Eppure sono dannatamente divertenti, ed hanno un qualcosa di CasaVianellistico! Niente, bocciato anche questo.

sproloqui di interior design - partendo dal presupposto che sono immensamente limitata (mi piacciono solo i mobili classico-provenzali, bianchi o tinta pastello decapata, financo shabbychiccosi), al secondo post su questo argomento credo che mi giocherei definitivamente la vostra attenzione.

Supernonna - potrei raccontarvi le avventure di Supernonna, della sua mission (mica tanto impossible) di sradicare qualsiasi traccia di vegetazione dal giardino, delle sue peripezie al mare, delle sue conserve radioattive, e sarebbe tutto molto bello. Non trovo un motivo per non farlo, se non che al momento non ho voglia e ne combina talmente tante che c'è solo l'imbarazzo della scelta, e scegliere è fatica, ed oggi sono la quintessenza della pigrizia, e quindi non mi va.

Quindi inizio così. Senza iniziare davvero, solo dicendo con cosa non inizio.
Lo trovo più originale.

3 agosto 2011

I piccoli capricci...

...sono tutte quelle piccole cose che ti donano 5 minuti di felicità.

Un dolcetto appena sfornato che ti inonda la casa di effluvi paradisiaci.
Quel disegnino fatto senza pensarci mentre eri al telefono con un'amica, e che poi a riguardarlo ti piace tanto.
Il profumo del docciaschiuma sulla pelle fresca ed umida, appena uscita dalla doccia.
Un vestitino che ti sta divinamente, e non te l'aspettavi, perché, diciamocelo, non è che sei proprio Heidi Klum.
Quel fiore che è sbocciato dalla pianta che pensavi di non essere riuscita a salvare.
L'improvvisata di un'amica.
Ridere a crepapelle per una stupidaggine che capisci solo tu.
Il gatto che ingaggia una breve guerra con tuo marito per chi ha il diritto di dormire nel lettone con te, che inevitabilmente finisce a calzini lanciati e rumori molesti di tolettatura, ma ti fa sentire desiderata!

Cosine così.
Cosine da niente.
Che a volte sono tutto.