9 maggio 2012

Capriccio Fitness!

Dopo un periodo in cui ho mangiato veramente male, ma male male, il fitness ha ripreso possesso di me. 

Quelle possessioni brevi ma intense, leggermente dannose. Quelle che ti prendono verso maggio quando ti rendi conto che è quasi estate e no, non è la prova costume che ti preoccupa, non vai al mare dall'estate del '23, ma devi correre ai ripari perché presto sarà caldo e morirai della perdita dei liquidi dovuta alla sudorazione che ti autoimponi coprendo le parti di te che non ti piacciono anche se fuori ci sono 50 gradi all'ombra. E nel mio caso, ciò implica l'uso di un burqa, almeno. 

Un anno questa possessione si è palesata sotto forma di improvviso amore per la cyclette, che giace inutilizzata da mesi. Anzi, non è vero che è inutilizzata, è un ottimo appendiabiti.

Una cyclette appendiabiti nel suo habitat naturale
(non è la mia, comunque)

Un anno si è tramutata in un improvviso istinto di fare addominali. Tanti, tantissimi. Portando quindi a dolori lancinanti ogni volta che:
1)  ridevo 
2)  ero in seduta plenaria sul wc (!) 
3) ridevo durante la seduta plenaria sul wc (chi non legge fumetti mentre è seduto sul cesso scagli la prima pietra!)

Quest'anno si è esplicitata nel ritorno di fiamma con la mia dieta ed in un nuovo tentativo di bere almeno 1,5 l di acqua al giorno (con conseguenti corse alla toilette ogni 10 minuti!).

E nel download di un'app per il monitoraggio del peso sul cellulare. 

Arzilla come una vecchietta che beve l'acqua di cui non ricordo la marca - ma spero capiate ugualmente - inserisco il peso attuale. L'altezza. Il target ponderale. E la lascio là qualche giorno. Perché pesarsi ogni due minuti è da pazze e scarica solo la batteria della bilancia. Almeno così dicono.

Stamattina mi peso perché l'app me lo ricorda - ehi cicciona, è ora dell'umiliazione! Ok non me lo dice così, ma io lo percepisco così lo stesso.

Quindi inserisco il peso nuovo. E l'app mi delizia con una notizia: 

DI QUESTO PASSO RAGGIUNGERAI IL TARGET PONDERALE 
NELL'AGOSTO DEL 2013. 

HAHAHAHAHAHAHAAAAA!

Non ce la potrò mai fare! Muoio!!!

25 aprile 2012

Capriccio su Hunger Games.

Conoscete The Hunger Games? Se non lo conoscete, conoscetevelo. (uhahà!)



No, daaaaai, ve lo imparo un po' io così facciamo prima, che se lo andate a cercare su Wiki ovunque vi caschi l'occhietto da triglia c'è uno spoiler ad attendervi e vi rovinate la lettura o il film: è una serie di tre romanzi di fantascienza per ragazzi - o young adult. Leggermente post-apocalittici. Decisamente distopici. Ben fatti, secondo me. Ambientati in un futuro non precisato, post-bellico. Alla Kenshiro, haha! Con anche un triangolo amoroso, per gli amanti del genere, ma la prima che risponde con "TEAM PEETA" o "TEAM GALE" si becca uno scatolone di libracci di Stephanie Meyer in testa. No, sul serio. A costo di comprarli (o prenderli in prestito dalla biblioteca, che io a quella là non dò nemmanco un euro dei miei sudati soldini) solo per tirarveli dietro.

Insomma, com'è, come non è, ne hanno fatto un film, e  ne faranno sicuramente almeno un altro. Il primo film ovviamente nel resto del mondo è uscito settimane fa e qui arriva il primo maggio. Negli Stati Uniti (e non solo) sta andando benissimo - ma proprio benissimo! Eppure è solo qualche giorno che vedo e sento spot in TV e radio. Quindi, nel dubbio che nessun cinema lo passasse qui, la settimana scorsa mi sono recata presso il mio solito multisala a chiedere informazioni al riguardo ("lo passerete? nella pagina "prossimamente" non è contemplato eppure ci sono film da aprile a DICEMBRE 2012") e mi sono sentita rispondere che non l'hanno mai sentito, e vista la mia evidente sorpresa, hanno aggiunto: 

"il successo negli Stati Uniti non vuol dire niente, 
perché si sa che gli americani hanno gusti discutibili."

Scusami, scortese, maleducata mentecatta, ad un CLIENTE dici che il film che le interessa abbastanza da venirti a chiedere se lo passerete due settimane prima dell'uscita probabilmente è una merda perché è un film americano? Sei di una stupidità sconfinata. Giro i tacchi e me ne vado.

Passa una settimana e passa anche l'incazzatura. Oggi vado a fare la spesa al supermercato adiacente al cinema e penso, "ohibò, l'hanno pubblicato sulla pagina FB, hanno messo un misero cartelloncino, ed ora appare sul sito "in super anteprima", li avranno 'sti cazzo di biglietti?!" (proprio questo ho pensato, con questa commistione di Ohibò e di turpiloquio)

Faccio la fila. Eh sì, perché sfortuna vuole che oggi facciano anche l'anteprima di Avengers. Quindi per la prima volta in anni (aah come si stava meglio quando si stava peggio) noto che c'è tanta gente, quindi mando mio marito in avanscoperta al ristorante sotto al cinema ad ordinare la cena ("ciccio, sono le nove, ora che arriviamo a casa e ceniamo... dai mangiamo un boccone qui"). Alla fine arriva il mio turno e chiedo tutta bella pimpante: 

"2 biglietti per Hunger Games, proiezione del TRENTA (t r e n t a bello scandito, vedi mai che si confonda) aprile, ORE VENTIDUE E TRENTA (anche questo bello scandito, proprio v e n t i d u e e t r e n t a)"
"non c'è."
"guarda, mi pare strano che non ci sia, è nel vostro sito nella programmazione di questo cinema, spettacolo unico, non ti puoi sbagliare"
"no no, non c'è"
"..."
"ho la fila di gente, aspetta un po' più in là mentre lo cerco" (e intanto si mette a fare i biglietti di quelli in fila dopo di me, e non cerca una beneamata!)

Dopo un po' ovviamente mi stufo di stare lì ad aspettare e stimo che la mia cena sia quasi al tavolo, quindi mi dirigo al ristorante, mi siedo, e quasi subito arriva il cibo. Mangiamo, io con un'incazzatura addosso che ogni boccone mi va di traverso. Finiamo il pasto ed usciamo, e ritorniamo in biglietteria. Mi rimetto in fila. Ancora. Terza volta che mi metto in fila per questo film, spero che sia FAVOLOSO. Convergiamo verso la seconda cassa, ora aperta, con un gemito di sollievo, finché non ci accorgiamo che è quella per il ritiro delle prenotazioni.

Proferisco cose irripetibili, sommessamente, sotto i folti, fulvi, fluenti baffi (memo: domani ceretta baffetto). Arriva il mio turno, atteso con pazienza ormai quasi certosina. Tento un sorriso e butto là un casualissimo "Beh, l'hai trovato??" (carico di ogni insulto sottinteso possibile ed immaginabile)
"no!"
A quel punto con gli occhi iniettati di sangue tiro fuori il cellulare.
"QUESTO FILM QUI, VEDI (idiota)? Questa è la pagina del sito di questo cinema, di questa catena, quindi, ripeti con me: HUNGER GAMES." E ANCORA NON LO TROVAVA.

Poi la misericordiosa collega della cassa accanto deve aver intuito che mancava veramente poco che spaccassi il vetro con un pugno e l'ha aiutata a trovare lo spettacolo. Che era lì, ovviamente. Era sempre stato lì. Sempre.

EUREKA, UNA DELLE DUE HA IL POLLICE OPPONIBILE! Ecco quindi trovato lo spettacolo. Aspettandomi il peggio le dico già proprio la fila che voglio e a che punto. Passano i minuti. Armeggia al computer.

"in alto o in centro?"
*groan* In ceeentro, a metà.

E poi il coup de théâtre:
"gli occhialini li hai?" (non è in 3D, cazzomarino, NON E' IN STRAMALEDETTO 3D)
"eh eh non mi servono, ne ho da rivendere io a voi!" (malcelato odio, malsimulata simpatia, sono un libro aperto, ciononostante la risposta è chiaramente un no).
E mi passa due paia di occhialini.
"no, non mi servono!"
Si riprende i dannati occhialini, mi dà i biglietti e il resto, e prima di andarmene assesto il colpo di grazia:
"Scusami, tra l'altro, sapete gli orari per Laputa domani?"
"eh?"
"Laputa... Eh... IL CASTELLO NEL CIELO"
"ah no ancora no" (come "ancora no", SONO LE DIECI DI SERA, LAPUTA E' DOMANI, E NON SAPETE ANCORA A CHE ORAAAAH?!)

N'altra volta mi faccio un'ora di auto, pur di non tornare da questi. Altrochè! (sì, certo, con quello che costa la benzina e quello che beve la tua auto... cerrrrrrrrto!)

Insomma... And may the odds be ever in my favour!


Aggiornamento I: 
Perché la stordita ha pensato che fosse in 3D? Perché il biglietto costava 11 deliziosi euro. Mi è già successo, quando sono andata a vedere Biancaneve usciva di mercoledì ed invece del biglietto tariffa infrasettimanale mi hanno fatto pagare l'intero - è un espediente becero. 


Ora invece è una truffa - perché hanno aggiunto uno spettacolo, PRIMA di quello per cui ho preso i biglietti io, che doveva essere "spettacolo unico in anteprima" (eh sai che anteprima, esce il giorno prima dell'uscita ufficiale...)


E tra l'altro, di Laputa nessuna traccia. E' guerra.


Aggiornamento II: 
Sapete perché mi hanno fatto pagare 11 euro per il biglietto? Perché la persona che me l'ha fatto è una completa rintronata! Oggi finalmente sono andata a vedere Laputa, e visto che c'ero sono andata a chiedere come mai il biglietto costasse 11 euro nonostante fosse dichiarato sulla pagina di FB della catena che quello spettacolo era a prezzo normale, e mi hanno semplicemente rimborsato la differenza. 


Tregua? 


Forse.

29 marzo 2012

Capriccio di Mezz'età

E così è passato un altro compleanno, e sono ufficialmente in crisi di mezza età.

In realtà sono ufficialmente in crisi di mezza età da giorni, da quando siamo andati ad una bellissima fiera piena  di piante e fiori e giardini e tosaerba e casette di legno e cibi regionali e mobili da giardino e semenze e roseti e olive di ogni foggia e misura e focacce pugliesi e varie ed eventuali. E, spinta dal sacro fuoco del giardinaggio estremo, ho deciso di riprovarci, con le peonie. Ovviamente una radice nuda, cioè una porzione di radici tuberose prese da una pianta "madre". In vaso, in terrazzo, tentativo già fallito l'anno scorso. Stessa fiera, stesso  fiore.

Lo so, lo so, la peonia andrebbe interrata, ma io non è che posso fà i miracoli, se vivo in appartamento! 

Comunque, riporto fedelmente il dialogo con il venditore di cotal peonia: 

"signò, ma in vaso le peonie... dica a suo figlio, qua *indicando la persona alla mia sinistra* di giocare al gratta e vinci così le compra una casa con giardino"
"...........si riferisce PER CASO A MIO MARITO?" *indicando la stessa persona alla mia sinistra*
"ma avrà 14 o 15 anni!!!"

Strabuzzo gli occhi, faccio due conti mentalmente e stimo che mi sta comunque dando dai 40 ai 45 anni, accenno una risata vagamente isterica e medito se infilargliela giù in gola la radice della peonia.

Decido che non vale la pena sporcarsi le mani e che ci penserà il Karma (che è una brutta bestia), e me ne vado fingendo di aver incassato il colpo BENISSIMO, ma profondamente ferita nell'orgoglio. Mio marito sembra mio figlio, perché è giovane lui, o sono io che mi porto male i miei anni, e sembro sua madre? Ovviamente il giorno dopo sono corsa a comprare un'antirughe.

Per il resto non è stato un gran compleanno - non riuscire a trovare un giorno in cui i tuoi amici siano disponibili per festeggiare, anche con quasi un mese di preavviso, e con l'elasticità di proporre il weekend prima e/o quello dopo il giorno fatidico non aiuta. Certo è normale che tutti abbiano i loro impegni, ma sarebbe stato più facile invitare Obama, il Papa e Lady Gaga.

Insomma è stato un giorno un po' così.

NB: Leggo che Lady Gaga fa gli anni il mio stesso giorno. Mi sento usurpata.
Poi guardo quanti anni compie. Ne compie molti meno di me, ma ne dimostra molti di più.

28 marzo, 12:43 Lady Gaga nella foto pubblicata sul suo profilo twitter con il messaggio 'Passate una buona giornata!

E per la prima volta da quando ho aperto gli occhi ieri mattina, ho sorriso. 

25 marzo 2012

CAPRICette ad Occhio: Pasta con la bieta

Oggi ritorno dopo una lunga pausa con una ricetta! Tanto per cambiare un po'. Una ricetta semplicissima e completamente "ad occhio", tra l'altro, dove l'unica cosa che peso è la pasta (perché ho dei limiti molto chiari per i carboidrati nella dieta)...

Ogni tanto tento di inserire nella nostra alimentazione una verdura nuova. Ovviamente non posso inserirne troppe in una volta se no c'è un senso di disorientamento alimentare che è deleterio e porta ad odiare le nuove verdure. La verdura del momento è la bieta. E quindi via con il ricettino!

Pasta con bieta, pomodorini e pancetta stufata


Ingredienti per due persone (che sono sempre a dieta come noi):
150g di pasta (90 per mio marito, 60 per me)
un bel cespone di bieta
pomodorini
un paio di fette di pancetta stufata (tagliata grossa in modo da farla a cubetti)
misto per soffritto surgelato q.b.
1 cucchiaio di olio extravergine

Mettiamo sul fuoco una bella pentola d'acqua capiente, e mentre aspettiamo che l'acqua bolla, versiamo il cucchiaio di olio extravergine ed il misto per soffritto in una padella capiente e facciamo andare per qualche minuto.

Ora ci possiamo occupare di lavare, curare e tagliare a pezzettoni la bieta, poi saliamo l'acqua che nel frattempo si spera sia giunta ad ebollizione, e ci tuffiamo la bieta, che sbollenteremo per 2/3 minuti.

Scoliamo la bieta (io la tiro su con la schiumarola) e, importantissimo, teniamo l'acqua di cottura, perché ora ci butteremo la pasta!

Mentre la pasta cuoce, aggiungiamo al misto che soffrigge a fuoco medio in padella, nell'ordine, la pancetta a pezzetti, i pomodorini tagliati in pezzettoni (a metà o in 4 spicchi è già abbastanza, senza stare ad impazzire!), e la bieta sbollentata. Saltiamo il tutto in padella finché non è pronta la pasta e poi aggiungiamo pure quella - io la scolo un minutino prima in modo che finisca la cottura col condimento - una grattata di pepe nero, e via in tavola.

Questa ricetta è tranquillamente fattibile in versione veg, togliendo la pancetta (ed aggiustando un po' di sale, dato che io a parte quello nell'acqua non ne uso perché sfrutto il sapido della pancetta).

21 febbraio 2012

Capriccio Malaticcio

Le due di notte. 

Una macchina passa sotto la mia finestra, la luce dei fari sui vetri per un istante. Il silenzio è interrotto solo dal sottile russare della gatta, e dal russare, un po' meno sottile a voler essere pignole, di mio marito. Sono nel mio letto, e sono abituata a questo concerto in stereofonia, ma proprio non riesco a prendere sonno.
Mi giro e mi rigiro senza trovare pace.

All'improvviso un dolore lancinante al petto, proprio al centro. 
Ansia. 

Una stilettata.

"Sicuramente non è niente, passerà subito"

E prima di rendermene conto, vedo quella che credo essere me stessa in quel letto, dall'alto, nella penombra. 

Esperienze extracorporee? 

Rapimento alieno?

No, niente di tutto questo. Mi rendo conto che io non sono io, sono Angelina Jolie.

Ansia. 

E il mio doloretto intercostale come per magia si tramuta in una malattia conosciuta forse solo al Dottor House.

Ansia.

E poi sento una vocina che dice al pubblico:
"Non sapeva, quella notte, che era solo l'inizio del suo calvario"

Davanti agli occhi  mi sta passando la puntata che  Malattie Misteriose  mi dedicherebbe.
Maledetto RealTime!


PS:

Poteva andare peggio, poteva essere la mia puntata di "NON SAPEVO DI ESSERE INCINTA"
Sono l'unica che ne è talmente traumatizzata dall'unica puntata che ha visto di cotal programma, da controllare sempre il cesso dopo aver prodotto?

13 febbraio 2012

Pensiero STUPANDO III

Il pensiero stupando (nasce un poco strisssiando) di oggi è:

Morte ai brufoli. 


Scoprire che domani sei fuori a cena per San Valentino (nonostante avessi detto che non volevo festeggiarlo fuori a cena, tra l'altro, siamo in Austerity!) guardarsi allo specchio, e vedere un brufolo di proporzioni megagalattiche, ed autoinflitto (fallito tentativo di estrusione di punto nero), è sofferenza vera.


A trent'anni suonati, sembrerò una dannata teenager brufolosa!!

Conclusione:

Quando sarò regina del mondo (!), 
abolirò I BRUFOLI!! 

31 gennaio 2012

Capriccio Weekend trop intense!

Esco da un weekend pazzesco. Sono molto più stanca oggi di quanto non lo fossi venerdì, debbo ammetterlo. Vi avverto, questo post è lunghissimo. Chi arriva fino alla fine vince... tutta la mia stima

Venerdì: 
Esco più tardi del solito, sfido il freddo polare a cavalcioni della mia fida scopa (!) e mi fermo prima a fare bancomat, che poi la mattina dopo ho il treno PRESTO e non combino, risalgo in sella e via, verso casa.

Inutile dire che sono già tardissimo. Lo sapevate già.

Mi cambio in fretta e furia, provo tutti i tacchi che ho in casa dacché vige il divieto di Carampana alla cena con le Galline dell'acquagym, ma mi devo essere incalcata un ditino del piede perché non riesco a tenere nemmeno un misero 5 senza che mi vengano le scosse ad un piede. Porca miseria! Mi rassegno e metto le scarpine tacco 3, modello "NonnAbelarda", poi guardo l'orologio e caccio un urlo che fa venire i capelli bianchi a mio marito (ma tanto è biondo e quindi non si nota):

"AAAAAAAAAAHHH! LE 19.20!". 

Scendiamo di corsa in garage, prendiamo la macchina e ci dirigiamo a tutta birra verso il negozio di articoli per feste per ordinare i palloncini per domenica (vedi sotto). Facciamo appena appena in tempo, chiudevano alle 19:30, poi il misericordioso biondone mi accompagna in centro per l'appuntamento con le galline. Si ferma il tempo di uno spritz, e torna a casa, lasciandomi lì al freddo ed al gelo a maledire tra me e me il divieto di UGG. Sento i piedi diventare blu. Brava, mettiti la gonna, e le calze, e le scarpine decolté, brava, intelligentona.
Arrivano le panterone, e ci dirigiamo a prendere un secondo spritz. E poi un altro. Notoriamente io non reggo più l'alcool (perché non ne bevo quasi più, una volta il mio fegato era più preparato!) ed al terzo spritz già mi gira il capoccino, ma siamo lì a ridere come delle pazze e tanto non guido io. Sì, perché il misericordioso viene anche a raccattarmi! Ci spostiamo al ristorante, e ci spanziamo, sempre ridendo come delle forsennate e sconvolgendo quelli seduti al tavolo alle mie spalle. Sembra una puntata di Sex and the City, ma siamo praticamente tutte Samantha. Vi lascio immaginare!

Due esempi della nostra (mia) scarsa morigeratezza:

Antipasto di formaggi misti con mostarde fatte in casa, 
pere ed uvetta sultanina

Torta alla birra

A mezzanotte arriva il mio delizioso cavaliere a riprendermi, ho il coprifuoco di una teenager perché la mattina dopo mi devo alzare all'alba e non è il caso di fare nottata, che non ho più l'età e poi mi vengono le occhiaie, i cervicali, il cagotto, la gotta, l'alitosi, il gomito del tennista, l'ansia da prestazione, l'invidia del pene e l'asma.
Se siete arrivati fino a qui avete vinto 50 brownie points!

Sabato:
È il gran giorno, oggi si va al corso di Cake Design a Treviso con Sara Giustizieri. Sara è una persona deliziosa e preparatissima, e il corso è di quelli impegnativi!

Ecco il modello che riprodurremo (con qualche modifica): 

Ore 6:45 - suona la sveglia.

Con un pigro gesto di stizza la spengo, come faccio sempre - ma di solito rimedia mio marito svegliandomi col frastuono di coperchi delle pignatte o caraffoni d'acqua gelata o peggio ancora col solletico (no, non è vero, è tanto carino, mi sveglia col caffé!). Questa volta no, però.
Quando riapro gli occhi sono le 7:15 e tiro giù tutti i santi e le madonne del calendario, e per l'occasione ne invento anche qualcuno di nuovo. Mi scaravento fuori dal letto, prendo dei vestiti a caso, che si riveleranno una pessima scelta, mi trucco alla meglio (o alla peggio!) mentre con l'altra mano reggo alternativamente la tazza del caffé e la fetta di pane. Mi scapicollo giù e mi dirigo a passo rapido ancorché tremolante verso casa di Madre. Eh sì, perché anche Madre viene al corso, pur non avendo MAI toccato pasta di zucchero nella sua vita! Prendiamo il treno e finalmente arriviamo a Treviso. In orario. Cose incredibili.

Ore 9:30 - inizia il corso. E va tutto bene, Sara è gioviale ed energetica e le ore passano veloci, tra una pausa sigaretta e l'altra! Và che è un brutto vizioooooo! Ad un certo punto mi suona il telefono - è la nonna, che è in crisi perché:
1) non trova mia madre (grazie tante, è con me al corso!), proferendo frasi insensate tipo "come si permette di uscire senza avvertirmi" (eh sì perché a 60 anni devi ancora chiedere il permesso a mammina, sappiatelo!)
2) il telefonino "fa un suono strano" e sullo schermo c'è "118". E quindi cos'ha fatto? Ha chiamato il 118 per chiedergli se l'avessero chiamata loro. La logica risposta dev'essere stata qualcosa di simile a "No signora, in genere ci chiamate voi", cosa che l'ha frustrata, evidentemente.
Chiamo il martire biondo e lo mando in missione consolatoria dalla nonna. Il telefonino, per inciso, aveva solo la batteria scarica. Riprendiamo di buona lena e modelliamo faccine, bustini, corpicini, roselline, fiocchettini, pizzi, merletti, gonne, e dipingiamo ciglia, sopracciglia, boccucce, decorazioni simil-barocchette. Insomma un lavoro certosino.

Collage di parziali in ordine decisamente sparso:

Risultato finale: 


Ore 19:00 - Finiamo il corso, cerco (inutilmente) di togliere almeno una parte della maizena dallo scollo ad anello del maglione blu notte che ho addosso (ve l'avevo pur detto che si sarebbe rivelata una pessima scelta, sembravo una lavagna sporca di gesso!), salutiamo, sbaciucchiamo chiunque ci capiti a tiro, compresi dei perfetti estranei, e corriamo verso la stazione, torta con la damina alla mano, per prendere il treno delle 19:15.

Che era un treno immaginario. 

Il treno vero era alle 18:59. Attendiamo il treno successivo fino alle 19:38, al freddo ed al gelo, attirando sguardi curiosi. Ammazzo qualche minuto guardando il cellulare e mi rendo conto che c'è un SMS di mio marito di due ore e mezza prima. Si è chiuso fuori quando è andato a ritirare i palloncini ordinati venerdì (vedi sopra, ma vedi anche sotto). Ottimo! Non comprendo appieno la situazione e lo immagino praticamente in strada, surgelato, con le stalattiti e le stalagmiti che spuntano da ogni orifizio, e due palloncini giganti a forma di 3 e 0 tenuti con una mano ormai blu e pronta per l'amputazione. Lo spedisco a suon di calci negli zebedei verso il mio ufficio a prendere la chiave di scorta, ma ormai sono le 19:30 di sabato, quindi devo anche chiamare mio padre acciocché SIA in ufficio quando arriva il biondo, altrimenti resta fuori pure là. Me lo immagino che percorre il centro coi palloncini, tra l'altro. E rido tra me e me.

Ore 20 e qualcosa - Arriviamo in stazione. Scendiamo, e ci dirigiamo a casa a piedi. Quando sono quasi al portone, sento qualcuno che corre dietro di me - è mio marito, che in un'ora e mezza non era ancora giunto a casa. Non chiedo cos'abbia fatto in quell'ora, tanto lo so. Spritz! Arriviamo alla porta, e vedo i palloncini legati al pomello. Scopro che non era chiuso fuori del tutto ma aveva le chiavi del portone, ed aveva passato quelle due ore e mezza seduto in pianerottolo, sugli scalini, magari non al caldo ma comunque non al freddo, attaccandosi al wifi di casa e guadando video di youtube sul telefonino.

Ore 21 - La stanza è piccola e fredda, ma odora di buono. Il neon fa i capricci e la illumina ad intermittenza. Squilla il telefono. Una ragazza prende la cornetta e risponde, maledicendo l'interlocutore ancor prima di sentirne la voce - è quasi ora di chiudere, chi può essere a quest'ora!

"Pronto, buonasera vorrei ordinare due pizze a domicilio"
"ma porc..."

L'interlocutore in questione sono io. Siamo rientrati talmente tardi che ordinare la pizza era l'unica soluzione possibile, anche perché non abbiamo nemmeno fatto la spesa. La giornata termina con me che perdo conoscenza sul divano, ma satolla e felice, nonostante tutto.
Se siete arrivati fino a qui avete vinto 100 brownie points!

Domenica: 
Eh, domenica mi trovo a fare tutte le pulizie che non ho fatto sabato, ed anche di più. Aspetto gente, in due gruppi. Prima la visita della bambina più bella del mondo, che ormai ha quasi 8 mesi, e poi, l'epifania: "oddio, e se gattona? Sono due mesi che non la vedo!"
Ho una gatta persiana, pelosa assai, di solito passo i tappeti con l'aspirapolvere, ma in questa occasione non lo ritengo sufficiente. Tiro fuori lo spazzolone e la spazzola e ci dò che ci dò che ci dò con la spazzola. E poi ci dò anche di aspirapolvere. E poi di nuovo di spazzolone. Procedo col resto delle pulizie ma non faccio in tempo a finire di dividere il bucato e resta tutto sparso sul letto. Oh beh!
Arrivano gli ospiti, e tiro fuori alcuni dei miei pelouche per farla giocare. Le piacciono eh, ma purtroppo nessuno di questi, ancorché interessante, la fa ridere come la gatta. Purtroppo la gatta (che ha 14 anni ed è cardiopatica, per inciso) non ricambia questo amore e tenta la fuga a più riprese!

Tra pasticcini, gingerini, sorrisini e coccoline, la prima visita termina, e mi preparo per la seconda, che è una festa a sorpresa a casa mia, ed anche il motivo del procacciamento di palloncini abnormi! La festeggiata non sospetta nulla (perché il suo compleanno è domani!) e facciamo finta di niente, ordiniamo la pizza (ancora?! Sì, ancora!), giochiamo con la wii, mangiamo e ridiamo, finché ad un certo punto mettiamo le candeline e una figurina in pasta di zucchero che raffigura la festeggiata, che avevo preparato un paio di giorni prima,  sulla torta procacciata dalla mia compagna di merende e feste a sorpresa, spegniamo le luci ed entriamo con torta, palloncini, e tagliatorte musicale. Proprio una bella serata.

E con questo festino s'è concluso un weekend vissuto intensamente, senza un attimo di tregua.
Se siete arrivati fino a qui avete vinto 200 brownie points!

16 gennaio 2012

Capriccio Australiano I

Rieccoci qua!

Siamo tornati dall'Australia. A dirla tutta siamo rientrati da due settimane ma nel frattempo tra jetlag, influenza, triccheballacche, non mi sono messa a bloggare prima. Ed ora vi delizio con qualche stupidaggine riguardo al viaggio! L'andata è stata più o meno così:

Venezia > Dubai (6h)
tempo tra i voli: 3h
Dubai > Singapore (8h)
tempo tra i voli: 8h 
Singapore > Melbourne (8h)
Totale viaggio: 33 h circa


Ovviamente a questo vanno aggiunti lo shuttle da casa all'aeroporto, e lo shuttle dall'aeroporto di Melbourne a Melbourne centro, ed un altro shuttle per l'hotel. Tutto sommato dal momento della partenza da casa all'arrivo in hotel, siamo sulle 36 ore. Tanta roba, onestamente. Veramente tanta roba. 

Nonostante questo siamo arrivati relativamente freschi a Melbourne, abbastanza da programmare un'escursione già il giorno successivo all'arrivo. Il barbatrucco per non morire durante il viaggio si chiama Changi. Al (favoloso) Changi Airport hanno i transit hotel nei terminal, e chi li ha in gestione ha la sublime intelligenza di affittare le stanze a blocchi di ore invece che a "notti". Prenoti un paio di settimane prima di partire, e quando arrivi, passeggi tra i negozi, raggiungi l'hotel, ed entri nella tua camera, dove oltre al tuo bagno con doccia e vasca, trovi anche tutto il necessario per farti un the caldo o un caffé (solubile, ma pur sempre un caffé), e se ti avanza tempo ci sono piscina e palestra. Dormi le tue cinque ore in un vero letto (che è poco più di un miraggio in aereo, a meno che tu non sia disposto a spendere almeno il doppio per la BIZNISS class o il triplo per la prima classe), ti fai una doccia e ti cambi, e via verso il prossimo volo. Grazie a questo pit-stop, riesci ad arrivare in Australia senza grandi traumi.

Se vi capita di fare un volo intercontinentale in più tratte, ed avete varie ore tra uno e l'altro, questa è un'opzione da vagliare!